Coltivata da tempi remoti, la pianta dell’olivo è legata alla Sardegna da radici forti che rimandano alla cultura e alle tradizioni e ne caratterizza ampiamente il paesaggio.
Le olive sarde sono conosciute e apprezzate per le loro proprietà organolettiche e possono essere conservate in salamoia o sott’olio.
Diverse sono le varietà coltivate fra le quali ricordiamo la Bosana, che viene coltivata in quasi tutta l’isola, la Semidana nel territorio di Oristano, la Nera ( sinonimo di Nera di Oliena, Nera di Villacidro, Ogliastrina e Paschixedda), la Tonda di Villacidro, la Nera di Gonnos, la Tonda di Cagliari nel Campidano e Parteolla. Tra le varietà minori occorre ricordare la Pizz’e Carroga, probabilmente una tra le varietà più antiche e coltivate in passato.
L’olio di Bosana ha una carica aromatica e gustativa notevole: un fruttato intenso di oliva di tipo erbaceo, con gusto fresco, amaro, piccante e forti sensazioni che ricordano il carciofo e il cardo. L’olio di Semidana invece ha caratteristiche note di fruttato della Bosana anche se risulta meno amaro. Gli oli ottenuti dalla Tonda di Cagliari e la Nera di Gonnos sono poco amari e piccanti e caratterizzati quindi da un’elevata dolcezza. La Nera invece è caratterizzata da una forte complessità aromatica: rivela infatti un carattere di fruttato intenso con sapore amaro e piccante e complessive sensazioni di tipo erbaceo.
Le produzioni di olio extravergine di oliva della Sardegna risultano fra gli oli più premiati per qualità. Le ragioni di questo primato devono essere ricercate nelle condizioni pedoclimatiche ideali per l’olivo, nel patrimonio di varietà di olivi unico e fortemente marcante, nelle tecniche di estrazione rispettose delle peculiarità della materia prima, che consentono di ottenere un prodotto profumato, fresco, riconoscibile ed unico al mondo.
Nel 2007 infatti la Sardegna ha ottenuto dall’Unione Europea la DOP per l’olio extravergine di oliva prodotto in Sardegna.